Qui per millenni hanno vissuto popoli straordinari, come gli antichi Camuni, autori delle Incisioni Rupestri, che hanno trovato insediamento nelle vallate di montagna e lungo i fiumi, riparo fra le rocce nascoste nei boschi: inizia con loro, la storia della Valle Camonica e si snoda nel tempo in uno scenario ambientale di eccezionale suggestione, che evoca riti, danze e misteri, ma che soprattutto contraddistingue la nascita di una civiltà vicina e in stretta connessione con il territorio in cui vive.
La Valle Camonica, inserita nell’area protetta denominata “Rete Natura”, è una vallata alpina delle Alpi Retiche, estesa circa 90 chilometri. Geograficamente inizia a svilupparsi alla foce a nord del Lago d’Iseo e più precisamente a Pisogne, a 180 metri sul livello del mare, per terminare in alta montagna, al Passo del Tonale a 1.883 metri sul livello del mare. Il punto di più elevata altitudine è la vetta del monte Adamello, a 3.539 metri. Lo scarto altimetrico di oltre 3.000 metri, esistente tra la quota minima e la massima, comporta notevoli variazioni climatiche che, unitamente alla diversificazione litologica, determinano un’enorme variabilità e ricchezza della vegetazione, sia spontanea che coltivata. Dalle praterie di fondovalle fi no ai 1.000 metri di altitudine, il paesaggio è caratterizzato dai segni della presente ed attuale attività agricola. Molto diffusi sono i boschi di latifoglie, costituiti in gran parte da castagneti (Castanea sativa),oggi oggetto di un lento e costante recupero da parte della popolazione, dopo decenni di abbandono. Gli spazi aperti sono caratterizzati da prati da fieno, ma anche dai nuovi e moderni frutteti e vigneti che, specialmente nella fascia compresa tra Erbanno di Darfo ed il conoide della Concarena, e da Capo di Ponte fi no a Sellero, stanno conoscendo una sempre più rapida diffusione, arrivando a segnare ed ordinare ampi lembi di paesaggio agrario. Salendo dal Lago d’Iseo, in limitate nicchie ubicate sulle porzioni più calde del versante esposto ad est, e passando per il Lago Moro fino alla Val Grigna, è diffusa la presenza di piccoli oliveti e di vegetazione sublacustre. Oltre i 1.000 metri di quota a prevalere è il manto forestale, costituito da boschi di conifere, che trovano in questa fascia il loro habitat migliore. Fitte ed estese sono le peccete, cioè i boschi con prevalenza di abete rosso (Picea excelsa) accompagnati da un ricco e variegato sottobosco. Spesso le peccete cedono il passo a boschi di larice, di cui è possibile ammirare splendidi esemplari nel Parco dell’Adamello nei pressi di Malga Casentia, in Val Saviore. Il limite superiore del bosco si aggira sui 1.900-2.000 metri, ma alberi isolati raggiungono anche i 2.350 metri. I boschi di questa fascia sono interrotti frequentemente dai maggenghi, radure prative in passato ricavate dall’uomo per ottenere il foraggio e il pascolo, da destinare ai propri bovini. Oltre il limite della vegetazione arborea si estende la fascia degli arbusti nani e contorti, cui seguono vaste e rinomate praterie alpine. Senza dubbio i pascoli rappresentano la forma più estesa e diffusa di utilizzo della superficie agricola in tutta la valle e rappresentano un importante patrimonio per il mantenimento della zootecnia locale, le cui origini risalgono ai tempi antichi.
Vaste zone della Valle Camonica sono interessate dalla presenza di aree protette di diverse dimensioni e tipologie, a testimonianza della straordinaria ricchezza naturalistica, paesaggistica e culturale del territorio. Circa il 55% del territorio vallivo è considerato “Area protetta”, ossia sottoposta a una serie di strumenti di tutela sostenibile della natura, del paesaggio e dei beni culturali. Il fi ume Oglio, che la attraversa quasi interamente in direzione da nord a sud, è stato riconosciuto da Regione Lombardia “Corridoio ecologico principale” di interesse regionale nell’ambito della Rete Ecologica Regionale. Questa politica di attenzione per il territorio, promossa anzitutto dalla Comunità Montana di Valle Camonica in collaborazione con gli enti locali, ha portato alla creazione di un “sistema di aree protette” denominato “Rete Natura di Valle Camonica”. Alla base dello sviluppo di questo strumento, propulsore di sinergie positive, vi sono tre elementi cardine del territorio: natura, cultura e identità.
Nel territorio vallivo, si sviluppano numerosi parchi, come le aree archeologiche che custodiscono migliaia di rocce incise e costituiscono il cosiddetto “Sito Unesco”, patrimonio mondiale dell’Umanità: veri e propri gioielli in cui arte, natura e storia si fondono in maniera unica ed eccezionale. Nell’ambito esclusivamente naturalistico e faunistico, troviamo il Parco Adamello, importantissimo per il ruolo di traino nello sviluppo socioeconomico compatibile del territorio.
Il Parco, il cui Ente gestore è la Comunità Montana di Valle Camonica, comprende il versante lombardo del gruppo dell’Adamello e si estende per 51.000 ettari dal Passo del Tonale a quello del Crocedomini. Il Gruppo dell’Adamello è sede del ghiacciaio più vasto d’Italia, caratterizzato da una conformazione a raggiera: dai ghiacciai centrali dell’acrocoro culminante si dipartono creste montuose che si articolano nei sottogruppi del Baitone, del Frisozzo e del Blumone. Cime, creste e monti dominano il complesso delle numerose valli diramate per tutto il Parco. Per conoscere da vicino l’incanto del Parco, è possibile compiere escursioni a piedi ed inoltrarsi all’interno. Numerosi sentieri sono stati riattivati con apposita segnaletica per soddisfare ogni tipo di esigenza, dalla semplice escursione familiare all’impegnativa ascesa alpinistica in alta quota.