Luminosità, terreni al riparo dai venti, temperature miti: i fattori che creano il microclima ideale per la coltura dell’olio non esistono sono nell’area mediterranea. Da tempo l’olio d’oliva extravergine è divenuto un prodotto assai diffuso anche in molte regioni del Nord Italia e, fra queste, la Lombardia. Eppure, nonostante questa storia recente in termini di numeri e produttività, la Valle Camonica è stata terreno di sperimentazione già in età classica, durante l’Impero Romano che introdusse in questa vallata alpina i primissimi oliveti: questo percorso temporale è proseguito durante il Medioevo grazie al lavoro dei monaci, che utilizzavano l’olio anche per illuminare le pievi, ed è giunto secolo dopo secolo fino ad oggi.
Le tipologie di olio coltivate in Valle sono variegate e dipendono dagli appezzamenti e dalle diverse composizioni varietali. In bassa Valle Camonica e Alto Sebino, la coltivazione dell’olivo ha una buona diffusione e potenzialità favorite dall’azione mitigatrice del lago dei rigori dell’inverno; piccoli e grandi uliveti protetti da un microclima particolare e dal suolo di origine morenica. Marone “Città dell’olio” e Monte Isola sono le mete principali dell’itinerario alla scoperta del prezioso Olio extravergine di oliva DOP del Sebino tutelato dal Consorzio Olio Dop dei Laghi Lombardi.
L’area da Pisogne e Castro si estende poi verso la Valle Camonica, fino alla zona di Bessimo, del lago Moro e della Sorlina, in comune di Darfo Boario Terme ed Angolo Terme; una propaggine sale ancora più a nord, spingendosi da Erbanno di Darfo verso Piamborno, in località Annunciata e, salendo, verso Breno e la zona di Losine e Cerveno. Si tratta per lo più di oliveti che occupano i terrazzamenti di versante, gestiti da aziende familiari che con questa attività compiono una meritoria opera di conservazione del territorio. In particolare nella zona di Darfo Boario Terme - inserita anch'essa all’interno dell’area di produzione della D.O.P. Olio extravergine d’oliva “Laghi Lombardi”- vengono coltivati olivi di ragguardevoli dimensioni e di età centenaria, che testimoniano quanto questa coltura fosse in realtà assai presente anche in passato in questo lembo di Valle Camonica.
La maggior parte degli oliveti viene coltivata prevalentemente per uso hobbistico e destinata al consumo familiare, ad eccezione di poche importanti realtà locali che da alcuni anni stanno promuovendo con impegno e dedizione una produzione commerciale dell’olio extravergine. Alcune aziende agricole locali stanno rilanciando questo comparto con notevoli sforzi: in questi luoghi infatti le coltivazioni sono difficilmente meccanizzabili e l’olio che se ne ricava viene non a caso definito “estremo”. Le caratteristiche organolettiche danno un olio fruttato e leggero ottenuto dalla mollitura di olive di varietà diverse, come il Leccino, cultivar che resiste alle basse temperature, seguito da Frantoio, Pendolino e in minima parte da Bianchera, Coratina e Grignano. Il risultato di queste coltivazioni è un prodotto delicato, che non copre il gusto dei cibi ma lo esalta, valorizzandone sapori e aroma. Oltre ai frantoi attivi da molto più tempo sul Lago d'Iseo, dal 2013 è inoltre attivo il primo frantoio di Valle Camonica, denominato “Nuovi frangenti” e situato nel paese di Piancogno. Il frantoio produce il Valcamoil, il primo olio extra vergine d’oliva tutto camuno. L’impianto di spremitura è aperto alle piccole aziende della Valcamonica, che conferiscono al frantoio la propria raccolta di olive e qui possono compiere l’intero ciclo produttivo.